La fine dell'estate come da tradizione prevede al nostro rientro dalle vacanze la compilazione di una lunga lista dei buoni propositi, nella quale ci impegnamo ad assolvere i peccati di gola, pigrizia e sperpero di denaro che il periodo di riposo ci ha concesso. I primi giorni di settembre vengono celebrati come un nuovo inizio, quasi come fossero una piccola anticipazione del capodanno, ai quali affidare energie, speranze e desideri. Giusto il tempo di disfare le valigie e mettere in ordine la casa, ed ecco che l'inevitabile nostalgia dell'ozio estivo combatte con il rigoroso senso morale, che sulla soglia di questo mese puntualmente ci viene a far visita. E' l'ora di stilare la lista dei buoi propositi. In cima alla lista troviamo l'inossidabile desiderio della remise en forme, ed è lì che progettiamo scrupolosamente come fossero complicati algoritmi diete miracolose che ci garantiscano la perdita dei chili in eccesso, senza però uccidere le nostre papille gustative con intrugli che abbiano il retrogusto di corteccia d'albero. Il momento più umiliante per uno stomaco borbottante e viziato dalle eccezioni estive, è andare al supermercato con una lunga lista che preveda solo cibi a base di brillanti foglie verdi e candidi yogurt aciduli, bendandoci gli occhi al momento di attraversare i temibili scaffali tentatori con alto tasso di zuccheri e cellulite aggiunta. Dopo aver inondato il nostro frigo di cibi sani, quasi fosse la succursale del reparto ortofrutta del supermercato, coraggiosamente ripeschiamo dal fondo dei nostri armadi tute ancora munite di etichetta e dalle nostre scarpiere scarpette da ginnastica che fanno rabbrividire le nostre stilose decoltè e i nostri delicati piedini smaltati. E nonostante ci sentiamo mostruosamente infagottate in un indumento poco chic decidiamo di andare ad allenarci al parco, rasentando con vergogna e poca agilità ogni maraciapiede denudate del nostro charme. In attesa che i primi freddi facciano capolino, passiamo al vaglio tutte le palestre del quartiere sperando che qualche guru d'oltre oceano abbia finalmente inventato una disciplina miracolosa e antifatica che faccia resuscitare il nostro fisico tonico e asciutto sotto gli strati di gelato che quest'estate abbiamo nascosto sotto il nostro non più vitino da vespa. Ahimè, a questo punto non c'è più via di scampo e il nostro vademecum passa automaticamente alla voce numero tre, quella che ci vieta di dare sfogo alle nostre frustrazioni con ciò che per noi donne scaccia via tutti i mali: l'insostituibile shopping! Ardua e sofferta la decisione di mettere sotto chiave il nostro portafogli per evitare di sperperare il denaro superstite delle vacanze e ripescare dalla vecchia scatola chiusa in soffitta il roseo maialino-salvadanaio, con la speranza che ci grugnisca contro ad ogni nostro tentativo di sabotaggio. Dopo aver affidato al maialino i nostri (ben pochi) averi, il successivo passo per non cadere in tentazione è quello di evitare strategicamente attraverso una serie di scorciatoie, le vie del centro dove "lontano dagli occhi lontano dal portafogli" ci terremo alla larga dai nostri negozi preferiti. Un'altra incombente minaccia è evitare accuratamente le visite agli shop on line, che con il loro magico clic aprono innumerevoli vetrine svelandoci gli irrinunciabili trend di stagione a prezzi super-convenienti. L'operazione risulta essere difficilissima da realizzare quando alla progressiva diminuzione delle temperature si incrementa l'utilizzo di abiti più pesanti, dei quali sentiamo inspiegabilmente sprovvisto il nostro armadio. Scatta così in noi un campanello d'allarme da utilizzare come indiscussa scusa per giustificare alla nostra coscienza la cancellazione della lista dei buoni propositi. Ingegnosamente creiamo un sottilissimo circolo vizioso dal quale è difficile uscire, con tanto di annesso sabotaggio di ogni barlume di senso di colpa da relegare preventivamente nell'inconscio, cioè: fuori inizia a far freddo - ho bisogno di un giacchino nuovo, che ovviamente non possiedo -per acquistarlo mi serve il consiglio di un'amica che venga con me - dopo ore di estenuanti prove nei camerini abbiamo bisogno di un pò di ristoro - quindi scatta la fatidica ora dell'aperitivo - e di conseguenza si salta l'ora della palestra. Da questo punto in poi, il passo per dimenticare fino a capodanno la nostra lista dei buoni propositi è breve, e si nasconde ben bene dietro una calamita del frigo, magari a forma di barattolo di Nutella.
P.S. Adoro disegnare e quest'estate dalla punta dei miei colori acquarellabili è nata LittleVi, una piccola fanciulla alle prese con la sua passione per la moda. Attraverso le sue manie e i suoi gesti racconta le piccole avventure che ogni donna vive quotidianamente, illustrando in chiave giocosa e ironica gli allegri retroscena dei nostri desideri.
adoro questo post...ed io mi sono già affezionata alla piccola Viv...meravigliosa...beh settembre è forse peggio del capodanno, ogni anno a settembre sembra che tutte le scelte si debbano prendere necessariamente in questo stupido mese tra scadenze, solleciti e ansie varie...ma perché perché? e poi c'è la dieta maledetta da fare, almeno poter mangiare in santa pace...no eh??? vabbé sorridiamo e affrontiamolo con la lista dei buoni propositi a portata di mano...io direi che forse forse ho iniziato :)
RispondiEliminacarinissime queste illustrazioni....complimenti!
RispondiEliminaspero che le avventure della piccola Viv continueranno perchè già mi son affezionata...e hai ragione, si fanno propositi, risparmiare, dimagrire ecc ecc.....chissà magari stavolta ce la facciamo...o forse no...almeno proviamoci :)
Ma che carinina LittleVi!!!!! già mi sta simpatica!!!in quanto ai buoni propositi...mmmm che fatica ammettere che è vero!! ;(
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