mercoledì 27 gennaio 2016

Armadio perfetto: mini guida ai capispalla invernali



"Nessun uomo ti farà sentire protetta e al sicuro come un cappotto di cachemire e un paio di occhiali neri". 
                                                                                                                                                         Coco Chanel

La nostra amata Coco aveva ragione, un bel soprabito non è altro che un lungo abbraccio che ci tiene calde e accoccolate fino ai primi tepori primaverili. E come tutte le più belle rivoluzioni della moda femminile anche lui è stato rubato al guardaroba maschile per essere adattatto nel corso dei decenni alle esigenze del gentil sesso. L’acquisto di un cappotto di buona fattura è un investimento a lungo termine che non conosce il rincorrersi di fugaci mode, tanto che un film del 1952 “Il Cappotto” ne celebra il pregio e soprattutto il desiderio di possederne uno. Prima del 1900, mantelle e cappe, erano i capospalla per eccellenza, ma negli anni’30 la voglia di un capo pratico lo introduce come passepartout per la vita di tutti i giorni. Gli stilisti inventano così l’evening coats, Balenciaga crea un capo dalla forma ampia, mentre Dior lo stringe in vita con una cintura. Solo nel ’51 il cappotto diventa un capo acquistabile da tutti grazie ad un brand che ancora oggi è conosciuto in tutto il mondo per la qualità di questo capospalla, dall’idea di Achille Maramotti nasce Max Mara. L’anno d’oro per questo brand però è il 1981, quando viene creata l’eccellenza del cappotto femminile con il modello 101801. Un caldo cappotto in cachemire, color cammello, lungo esattamente 120 cm e con ampie maniche a kimono che posso comodamente essere risvoltate. Capo iconico delle donne in carriera degli anni ’80 e delle dive del cinema. Nel corso degli anni e delle mode, il cappotto si è arricchito di particolari come cappucci o colli in pelliccia, è rimasto a tinta unita o colorato con stampe check, lavorato con pregiato cachemire, con tessuti tecnici o imbottito di piume d'oca. Ha conosciuto diverse lunghezze e ampiezze, geometrie e drappeggi, nuovi nomi e definizioni, rimanendo sempre elegantemente fedele alla sua funzionalità calda e comoda. Su di lui sono stati inventati un'infinità di modelli che hanno sempre tutti interpretato questo capospalla come l’eccellenza dell’inverno.

Per avere un armadio invernale variegato e versatile ecco una carrellata dei soprabiti che ogni donna dovrebbe possedere. 
Il mio modello preferito è il cappotto in lana con forma ad A, lungo fino al ginocchio con maniche a tre quarti, tres chic!



Cappotto: o paltò, è il soprabito invernale per eccellenza. E’ un capospalla lungo e dal taglio classico, con ampi revers, lavorato con un tessuto pesante che spesso è la lana. E’caratterizzato da una linea dritta e per gli uomini è il capo ideale per essere portato sopra la giacca.


Cappotto Cammello: Elegante e prezioso nella sua perfetta sfumatura caffelatte, regala un look sofisticato. Cammello, però non è solo il colore che identifica il capo, ma anche il materiale che realmente lo compone ovvero il pelo del cammello. Il pelo di questo animale è una fibra preziosa, che cade naturalmente, e una volta spazzolato l’animale e scelto il pelo migliore si lavora per dar vita a questo straordinario e caldo capo. Se sull’etichetta si trova la sagoma del cammello vorrà dire che è un pezzo pregiato.


Cappa: è un cappotto medio-lungo con allaccio sul colletto, può essere dotato di cappuccio. Generalmente come un moderno mantello è sprovvisto di maniche, ma per una questione di praticità spesso è dotato di fessure verticali per far uscire le braccia.


Caban: è un cappotto di lunghezza medio-corta in panno blu, utilizzato prevalentemente come capo militare. Ha una classica linea ad A, con baveri grandi, tasche verticali e chiusura a doppiopetto con grandi bottoni.
Ecopelliccia: è un cappotto su cui vengono filate fibre naturali come il cotone o sintetiche acriliche tessute su una maglia fitta che poi saranno tinte e pettinate. Nasce negli anni '60 per sostenere la causa animalista e ambientalista e per ottimizzare la distribuzione di un capo dall'apparenza lussuoso in un capo economico.

Montgomery: è un cappotto di lunghezza media, dotato di cappuccio e con allacciatura ad alamari. Nacque in campo militare, utilizzato in marina, per la sua funzione di protezione dal vento e dalle temperature rigide. Prese il nome da un generale inglese, anche se nel resto del mondo è meglio conosciuto come Duffle Coat. 

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