martedì 5 gennaio 2016

Cartoline di felicità 2015



Le fotografie sono il preludio dei ricordi, e questo piccolo collage raccoglie i momenti più emozionanti dell'anno appena trascorso.




Milano, vista con occhi nuovi...

Non sono mai stata attratta da questa città di cui invece mia sorella è immensamente innamorata, l'ho visitata parecchie volte negli anni, ma mai abbandonando la mia diffidenza nei suoi confronti. Invece, questa volta, complice la voglia di scoprire qualcosa di nuovo cambiando prospettiva, mi sono fatta trasportare tra le vie della città con entusiasmo, e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Tra i sapori autentici del Mercato Metropolitano, alla magica Libreria del Mare, alle lunghe passeggiate in Corso Vercelli, fino alle meravigliose tentazioni della Rinascente che come sempre alimenta i mie irrealizzabili desideri. Quel che mi ha inaspettatamente regalato Milano è stato il piacere della scoperta, il camminare senza una meta con la testa sgombra di pensieri e gli occhi colmi di curiosità.

L'irresistibile immensità del mare...

E' piacevole ogni tanto sfuggire dal caos della capitale e dedicare il proprio sguardo alla sconfinata immensità del mare. E' un'attrazione fortissima, cercare di ricongiungersi con quel cangiante bagliore di blu, fino a perdersi con mente e cuore oltre la linea dell'orizzonte per ritrovare su quel confine nient'altro che se stessi. E' come se l'acqua purificasse i pensieri facendo naufragare nella profondità dei suoi abissi i tormenti dell'anima.

Con gli occhi di Davide LaChapelle...

Amo il silenzio colmo di cultura che si respira nelle sale dei musei, la crescente curiosità di avvicinarmi con ammirazione alle tele e cercare di vedere non ciò che l'artista ha rappresentato, ma l'artista stesso attraverso la sua opera. Mi piace immaginarlo come se fosse la tela stessa a guardarlo agire su di essa, quasi fosse uno specchio o una macchina del tempo, farmi trasportare attraverso le pennellate di colori a quel magico momento in cui il pennello sfiorava la tela o ancor prima quando il contenuto della tela era solo immaginato nella testa del pittore. Mi piace semplicemente immaginare i suoi occhi e i suoi pensieri qualche istante prima che l'opera prendesse forma. Cercare di abitare nei suoi occhi fino a che la tela non fosse riempita della sostanza delle sue emozioni. In questo caso il pennello è sostituito dal click di una macchina fotografica, ma non per questo meno coinvolgente ed emozionante. Non deve essere facile sopportare la tensione dell'attesa prima di far scattare quel click, attendere quel magico confluire di forze che generano la spettacolarità di un singolo istante. La poetica estetica di LaChapelle è vividamente moderna e surreale. Religione, politica, arte, cinema, scienza, moda subiscono una complessa manipolazione e strutturazione cromatica. Immagini controverse, provocatorie, visionarie, potentemente evocative creano nello spettatore un'attrazione tale da coinvolgerlo, invitandolo a vagliare analisi e riflessioni più accurate per scoprirne il significato latente. 

I wish to syncrhonize our feelings...

Ho atteso 7 anni il suo ritorno, e finalmente a luglio Bjork è tornata in Italia. Il suo nuovo album è un concentrato di dolorose ferite emotive, ed al primo ascolto ho subito pensato come potesse riuscire a cantare il suo dolore in giro per il mondo senza cadere in un drammatico pianto...
Intensa e meravigliosa, più pudica e riservata del solito sul palco, guardinga ad osservare il pubblico attraverso una maschera impreziosita da delicati ricami, eppure così generosa nella sua arte e nello sviscerare le sue emozioni. Ed era inevitabile che appena dopo la tappa di Roma, il mio idolo avesse un crollo. Troppe emozioni ancora da interiorizzare prima di poterle raccontare con il dovuto distacco, una pausa chiesta ai suoi fan con l'onesta franchezza di chi non vuole raccontare bugie attraverso il proprio ufficio stampa e la commozione del suo pubblico che con devozione la esorta a guarire le sue ferite prima di regalare ancora la sua arte, che in fondo altro non è che l'interpretazione del suo sentire la vita.

Perle di rara bellezza...

La mia terra nasconde sempre delle perle di rara bellezza che mi piace scoprire, ma molto spesso riscoprire, perchè è bello poter soffermarsi con occhi nuovi su ciò che già si conosce. Un antico parco archeologico, Scolacium, che tuffa lo sguardo tra il verde degli ulivi e l'azzurro del mare e ospita a cielo aperto mostre di artisti contemporanei, concerti e piece teatrali. Arte e Natura s'incrociano tra antichità e modernità regalando una poesia che pervade l'aria di bellezza.

Il suggestivo mondo di Bianca Casady...

Ecclettica e malinconicamente enigmatica metà del celebre duo Cocorosie. Esce momentaneamente dal contesto familiare per creare insieme ad un gruppo di amici un progetto artistico in cui musica e teatro s'intrecciano creando un immaginario oscuro e simbolico. La sua musica un pò scordata, la sua rincorsa alle parole parlate più che cantate e i suoni che derivano da oggetti quotidiani e suppellettili infantili creano un mondo ricco di suggestioni in cui i costumi e le immagini si mescolano creando un paese delle meraviglie in cui la bellezza è riconducibile alla percezione onirica più che alla realtà. Uno spettacolo che scava nell'inconscio collettivo, con tutto ciò che sembra dimenticato e sepolto, con un mondo di conoscenze perdute e tormentate che però esistono e manifestano la nostra fallace umanità.

Obrigada, Lisbona...

Un viaggio deciso all'improvviso una tranquilla domenica sera, dopo la breve, ma intesa visita di due amiche. Di punto in bianco avevo tra le mani due biglietti per Lisbona da riporre nel mio coloratissimo portadocumenti di Accessorize. Il desiderio di visitare questa città è nato spontaneamente, come se la sua idea di venire alla luce avesse trovato in quel preciso momento uno sbiraglio in cui farsi strada.
Lisbona è una città che culla i pensieri, attraverso le placide acque del Tago che silenziosamente si tuffano nell'Oceano, le fantasiose geometrie che colorano sotto forma di azulejos le facciate dei palazzi, il sognante sapore della crema che incontra la scioglievolezza della sfoglia nei celebre pastais de Belem e gli sguardi che si perdono tra i ripidi vicoli della città osservati da uno dei tanti altissimi miradouro. 

Amo in particolare ricordare il tremendo acquazzone che mi ha visto attraversare la città zuppa, ma inverosimilmente divertita all'uscita dall'Oceanario, all'irrinunciabile rito della merenda con caffè e pasteis de nata nella celebre Brasileria ascoltando i giovani musicisti esibirsi davanti alla statua di Pessoa, alla casuale scoperta della chiesa di Sant'Antonio che mi ha fatto pensare che fossero proprio i miei nonni ad avermi guidato fino alla casa che ha visto nascere il santo a cui tanto erano devoti, all'emozione di vedere una tela del mio conterraneo Mimmo Rotella in una collezione privata regalata alla città, alle piacevoli chiacchiere di mezzanotte sulla bella Firenze in un delizioso negozietto di souvenir insieme al suo simpatico proprietario o al magico dialogo d'amore intonato dai cantanti di fado che allietano deliziose cene a base di pesce e vino verde.

Le altre emozioni le tengo racchiuse nel mio taccuino di viaggio, con la speranza di ritornare in una città che mi ha fatto la tacita promessa, tra una ginjinha e l'altra, di regalarmi la spensierata piacevolezza di un altro magico soggiorno.


 Grazie 2015 e Benvenuto ancor misterioso 2016!                                                                                                                                                        

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