lunedì 16 gennaio 2012

Museo Gucci: l'incanto della storia tra realtà e fantasia...






Gli occhi curiosi di un giovane ragazzo divorarono famelicamente l'eleganza dei gesti racchiusi nei viaggi dell'aristocrazia inglese tramutandoli in un'idea che potesse accompagnarli fedelemente nel loro allegro peregrinare. Il giovane sognatore vide materalizzare il suo genio in finissimi capolavori di artigianato come valigie, borse e bauli, dalle sapienti mani dei maestri artigiani nel suo laboratorio nel cuore della bella Firenze. Un sogno che trasformò nel tempo il nome del suo fondatore, Guccio Gucci, in due G intrecciate fra loro, come simbolo di un brand di lusso che sigla e sigilla con materna cura ogni sua crezione, diventando il contenitore dei desideri di ogni donna. Ad un sogno traformatosi in realtà, incastonato tra le meravigliose opere d'arte di Firenze, nel Palazzo dei Mercanti si racchiude la storia della Maison Gucci, raccolta nelle più eccelse e straordinarie opere del Made in Italy. Passeggiando tra valigie, bauli e cappelliere degli anni '60 e '70 quasi si odono i ruggenti motori delle auto pronte a caricare i preziosi bagagli di una giovane e bellissima donna pronta a partire per raggiungere dalla tranquillità della campagna il cuore pulsante della città per immergersi nel quotidiano caos della vita cittadina. Più avanti invece sembra di sentire le urla acclamanti e i fragorosi applausi di un gruppo di fan all'aeroporto in attesa di vedere atterrare l'areo della divina Audrey o la splendida Sofia Loren. In un'altra sala la vanità delle donne si trasforma in estrosi monili con teste di leoni, pochette con serpenti e bracciali con morsetto. E sembra quasi per incanto di sentire una dolce musica in sottofondo nella splendida sala di una villa immersa nel verde e di vedere una donna avvolta nel suo morbido abito di seta che danza sorridente tenendosi stretta al suo cavaliere e alla sua preziosa pochette con logo. Dall'altra parte della sala, invece, sembra che un'altra incantevole signora si congeda momentaneamente dai suoi ospiti per concedersi in un momento il vezzoso gesto di prendere dalla sua borsetta il prezioso portacipria smaltato. Dopo gli sfavillanti gioielli, i miei occhi vengono catturati da un tripudio di colori composti da piccoli e delicati fiori a comporre splendidi bouquet messi al servizio della seta che li racchiude gelosamente in poetici foulard. Disegni ed acquarelli creano un mondo fantastico chiamato Flora, creato dalla fantasia dell'illustratore Accornero per omaggiare la Principessa Grace e riproposto in ogni stagione arricchito di particolari colori e dai simboli della maison. Mondo floreale ispiratore di abiti e accessori e di una fragranza che ne porta il nome. Un bagliore in lontananza rivela nell'oscurità di una sala degli splendidi e principeschi abiti, dove paillettes, piume e drappeggi s'inseguono lungo la silhouette per mostrarsi sui longilienei corpi di famose attrici nei più prestigiosi red carpet. Avanzando nelle adiacenti sale del museo, si viene catturati dal fioco suono di una lunga carezza e alzando il capo gli occhi s'incantano a guardare una proiezione in cui i maestri artigiani con amorevoli tocchi creano le famose borse Gucci. Le loro mani scorrono leggere sui pregiati pellami, intagliano, cucino e intarsiano particolari con l'attenzione e la cura riservata alle cose belle. Pochi passi più in là e sembra di sentire lo sciabordio delle acque di un fiume che scorre lento in un'assolata giornata d'agosto mescolarsi al timido fruscio delle foglie di una grande quercia che vede sotto di sè un'allegra famiglia ridere seduti su plaid intorno ai loro cesti da pic nic. Piatti, posate e bicchieri festeggiano immersi nella natura il brand italiano, mentre un'altra teca di vetro sembra ospitare il fitto fumo di sigari cubani e gli occhi scrutatori e avidi di chi vuol essere il supremo vincitore in una partita di carte. Grandi scrigni di legno o di pelle ospitano, carte, fiches, dame e scacchi per intrattenere gli ospiti durante le cene che le ricche famiglie erano solite organizzare per alleviare dalla noia i loro lunghi week end. Dal vizioso ozio delle partite di carte si passa al dinamismo sportivo di chi ama sfide ben più alte cavalcando con una scarlatta tavola da surf le altissime onde dell'oceano. Pinne nere intarsiate da minuscole G vedono avvicinarsi incuriositi i variopinti pesci dei fondali cristallini di una piccola isola del Pacifico. Il logo del cavaliere è destinato a chi ama salire in sella ad uno splendido purosangue. Ed è l'equitazione lo sport prediletto dalla Maison, autorevole ispiratore dei loghi e motivi scelti per rappresentare le creazioni del brand. E sembra quasi di vedere l'incantevole Charlotte Casiraghi indossare gli alti stivali, accarezzare la criniera del suo cavallo e gareggiare con fierezza indossando sul petto lo stemma Gucci e nel cuore quello del suo nobile casato. Lasciando in sottofondo lo scalpitio degli zoccoli dei cavalli che si ritirano vittoriosi nelle stalle dopo avere ottenuto le ovazioni del pubblico, abbandono sognante le grandi sale dedicate alla storia Gucci, le quali hanno vivamente solleticato la mia fantasia, facendomi immergere in un mondo dove l'immaginazione si è servita del reale per raccontarsi. Sensazioni sognate, immaginate, vissute realmente e con la propria fantasia si mescolano tra di loro per sospendersi magicamente nel tempo oscillando tra passato e presente. Perchè gli oggetti contengono in se il prezioso dono della memoria: raccontando chi le ha ideate, create, portate, vissute, amate e osservate. Ed è questo il vero lusso delle cose belle, il significato gelosamente nascosto tra le curve di due famose G che s'incrociano tenendosi strette in un abbraccio che dura nel tempo incantando da sempre i veri sognatori.






3 commenti:

  1. Anche io ci sono stata a dicembre ed è davvero interesante!

    http://thestyleattitude.blogspot.com

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  2. ci andrò presto anch'io!!!! grazie al tuo post tremendamente interessante :)

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  3. io l'ho trovato strepitoso. un sogno.

    http://nonsidicepiacere.blogspot.com/

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